Halloween: storia e considerazioni di una festa controversa
Halloween, che amiate o meno questa festività con tutto il suo carrozzone di travestimenti a volte stupidi a volte spaventosi, si è da un po’ di anni radicata in Italia. Molti la contestano ferocemente, perchè dicono provochi l’allontanamento dalle vere tradizioni Italiane. Altri affermando che la partecipazione a tali festeggiamenti avvicini a pratiche occulte di magia e satanismo. Ma anche all’interno della Chiesa ci sono opinioni discordanti con parroci che festeggiano Halloween nelle parrocchie e altri che fanno la “caccia alle streghe“.
Ma Halloween è molto più che semplici costumi e caramelle, e poi siete certi che sia arrivata dall’America? La sua storia ricca e interessante vede i suoi natali in Europa. E’ una festa, o celebrazione, che si è mescolata ed ibridata con così tante altre: tradizioni, culti e leggende che oramai le danno una identità e significato totalmente differente dall’intento originario. Oggi a livello consumistico è diventato una sorta di carnevale dell’horror, ma ripercorriamo velocemente le sue origini e trasformazioni.
Samhain vs Halloween
Halloween è nota anche come All Hallows ‘Eve che significa “vigilia di tutti i santi”. E’ una celebrazione che può essere fatta risalire a circa 2000 anni come festa pre-cristiana celtica che si svolgeva nel periodo del 1° novembre chiamato Samhain (che si pronuncia “SAH-win”), che significa “fine dell’estate” in gaelico.
Poiché la documentazione è scarsa e frammentaria, l’esatta natura di Samhain non è pienamente compresa, ma è inteso come incontro comunitario annuale alla fine dell’anno con l’ultimo raccolto. Era quindi un momento per raccogliere le risorse per i mesi invernali e portare gli animali indietro dai pascoli. Samhain era anche visto come un momento di comunione con i defunti, secondo il folklorista John Santino.
“C’era la convinzione che si trattava di un giorno in cui gli spiriti dei morti avrebbero attraversato altri mondi“, ha detto J. Santino a LiveScience .
Halloween fornisce un modo sicuro per giocare con il concetto di morte. Le persone si vestono come i morti viventi, e lapidi finte adornano i prati anteriori – attività che non sarebbe tollerata in altri periodi dell’anno.
Ma secondo Nicholas Rogers, professore di storia alla York University di Toronto e autore del libro “Halloween: Da rito pagano a Night Party“, “non ci sono prove concrete che Samhain è stato specificamente dedicato ai morti o al culto degli antenati.
Anche se un collegamento diretto tra Halloween e Samhain non è mai stato provato, molti studiosi ritengono che poiché il giorno di Tutti i Santi (la cui celebrazione è il 1° novembre) e Samhain sono così vicini sul calendario, è possibile che si siano influenzati l’un l’altro e poi combinati in una celebrazione che ora si chiama Halloween.
Costumi e “trick-or-treat”
La pratica di camuffarsi o travestirsi sembra essere legata al costume medievale di “souling” praticato in passato in Gran Bretagna e in Irlanda. I poveri, specialmente bambini, bussavano alle porte per la festa di Ognissanti, chiedendo del il cibo. In particolare la moneta di scambio era un pezzo di “soul cake”, ovvero la torta dell’anima tipica di questa festività. In cambio offrivano preghiere per i defunti della famiglia con l’intento di aiutare l’anima del defunto a lasciare il purgatorio (umbral).
La tradizione di giocare brutti scherzi a Halloween si è insediata verso la fine del 1800 negli Stati Uniti e in Canada. Ma dagli anni 1920 e ’30, i festeggiamenti erano indisciplinati e simili ad atti di vandalismo.
Alcune persone credono che poiché questo “scherzare” stava iniziando a diventare pericoloso e fuori controllo, i genitori e i capi delle città hanno cominciato ad incoraggiare il tra-vestirsi e il “trick-or-treat” come un’alternativa sicura al fare scherzi.
La jack-o’-lanterna: ovvero la Zucca di Halloween e altri simboli
Il simbolo indiscusso di Halloween è sicuramente la zucca intagliata con all’interno delle candele, usanza che si rifà ad una tradizione irlandese.
La versione breve della leggenda narra che un uomo di nome Jack avesse incastrato il diavolo intrappolandolo su un albero in cui aveva inciso una croce. Quando Jack morì non andò in Paradiso né all’Inferno ma rimase intrappolato in una sorta di limbo circondato dalle tenebre. Il diavolo, visto che Jack l’aveva fatto scendere dall’albero, gli regalò un tizzone ardente per poter vedere dove andava. Jack svuotò un cavolo, usato in Irlanda, e ci mise dentro il tizzone.
Con l’arrivo dei migranti Irlandesi in America il cavolo è stato sostituito con la più diffusa, grossa e arancione zucca. Per gli altri simboli: pipistrelli, gatti neri, streghe ecc. ecc., centrano le influenze medioevali del periodo dell’inquisizione, in cui si credeva che in questa notte le streghe invocassero il demonio ed usassero sangue di pipistrello per lanciare i loro incantesimi.
Halloween si o Halloween no?
Polemiche e tradizioni a parte, come in tutte le cose deve prevalere il buon senso e il discernimento. Ognuno viva e creda in questo giorno quello che vuole, purché ci sia sempre il rispetto per gli altri e per il bene supremo. Sicuramente, visto tutto quello che questa festività smuove in termini di partecipazione e celebrazioni, entrano in gioco delle potenti energie. Ricordate però che l’energia è neutra ed è il nostro intento che le da una polarità. Quindi celebrate pure come volete, ma abbiatene consapevolezza.
Alcuni cristiani, in modo particolare discendenti dei popoli celti, da cui ha origine Halloween, non ascrivono a essa un significato negativo, vedendola come una festa puramente secolare dedicata al celebrare “fantasmi immaginari” e a ricevere dolci.
Anche in Italia ci sono tradizioni ricche di memoria e storia che riguardano le celebrazioni in onore dei morti e che ricordano molto quelle di Halloween.
Per esempio, conosco in particolare quelle della Sardegna dove, ancora oggi, i bambini alla mattina del 2 novembre (giorno della commemorazione dei morti secondo il calendario cattolico) passano di casa in casa a “chiedere” “morti, morti” (a seconda della zona la frase può essere diversa), una formuletta che sta ad indicare la richiesta di un’offerta in memoria dei morti.
Al giorno d’oggi vengono date ai bambini prevalentemente caramelle e dolcetti, ma in passato quando la povertà, soprattutto nelle campagne, era molto forte e l’inverno una stagione da temere, si davano castagne, frutta secca e legumi.
Inoltre anche in Sardegna, almeno in alcune zone che restano ancorate alle tradizioni più antiche, per la notte dei morti si espongono zucche arancioni che in origine dovevano ricordare il cranio dei morti. Insomma anche nelle nostre tradizioni più antiche c’è “Halloween”.
Ciao Gianni, grazie del tuo contributo. Certo che lo scenario popolare è ovunque ricco di tradizioni, in una terra magica come la Sardegna poi…